5 Luglio 2016
Zaia: “Chi non vuole l’etichetta è per paura di confrontarsi”

 Zaia: “Chi non vuole l’etichetta è per paura di confrontarsi”
DA BRUXELLES OTTIME NOTIZIE ANCHE PER I TREVIGIANI
Feltrin: “Un plauso a Coldiretti per una battaglia che porta avanti da sola e un appello ai trevigiani: pretendete l’origine in etichetta ”
 
“E’ un momento storico anche per i consumatori trevigiani che finalmente potranno bere il latte o mangiare prodotti con latte e carni conoscendone perfettamente la provenienza. E proprio alle famiglie della Marca lancio un appello affinché sostengano la nostra battaglia per dare totale trasparenza ai loro acquisti e consumi.   E’ giusto dare a Coldiretti il merito di aver difeso, a tutti i livelli, da sola, quello che è un diritto per ogni cittadino”. Il presidente di Coldiretti Treviso, Walter Feltrin interviene così a seguito delle notizie che arrivano da Bruxelles. Nell’Unione Europea, infatti,  si è aperto finalmente un fronte nella battaglia per la qualità e la trasparenza dell’informazione sugli alimenti per dare possibilità ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli.  Il commento di Feltrin riguarda la riposta positiva della Commissione europea alla richiesta da parte della Francia di sperimentare per due anni un regime di etichettatura di origine obbligatoria per il latte, e per latte e carni utilizzate come ingredienti nei prodotti alimentari preconfezionati secondo quanto indicato da una nota diffusa dal ministero dell'agricoltura di Parigi.
“Ora tocca all’Italia che – sottolinea il presidente trevigiano in piena sintonia con il presidente nazionale Roberto Moncalvo - ha inviato a Bruxelles un analogo provvedimento per l’etichettatura di origine obbligatoria per il latte e dei suoi derivati come annunciato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi in occasione della Giornata nazionale del latte Italiano promossa dalla Coldiretti”. Un risultato che risponde alle esigenze di trasparenza degli italiani che secondo la consultazione pubblica online del Ministero dell’agricoltura in più di 9 casi su 10 considerano molto importante che l’etichetta riporti il Paese d’origine del latte fresco (95%) e dei prodotti lattiero-caseari quali yogurt e formaggi (90,84%), mentre per oltre il 76% lo è per il latte a lunga conservazione.
“Con l’etichettatura di origine - precisa il direttore di Coldiretti Treviso, Antonio Maria Ciri - si dice finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy che riguarda tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta. 1,7 milioni di mucche da latte presenti in Italia potranno finalmente mettere la firma sulla propria produzione di latte, formaggi e yogurt che - conclude la Coldiretti - è garantita a livelli di sicurezza e qualità superiore grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa, ma anche ai primati conquistati a livello comunitario con la leadership europea con 49 formaggi a denominazione di origine realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione.
Lo stesso Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, intervenendo a Verona nei giorni scorsi, nel corsod ella manifestazione di Coldiretti contro l’embargo russo ha commentato che “Chi non vuole l'etichettatura obbligatoria è chi ha paura di confrontarsi. I prodotti veneti e italiani questa paura non ce l'hanno”.