31 Luglio 2019
IL LUPO COMINCIA A SPAVENTARE ANCHE LA MARCA TREVIGIANA

     Il Prefetto di Treviso dice sì al Protocollo sui grandi carnivori voluto da Coldiretti. Un documento di condivisione degli intenti, in linea con il Piano di gestione del lupo presentato dal Governo, ma non ancora approvato in questa legislatura. Allo stesso tempo di denuncia e proposta. È quello condiviso da Coldiretti che sarà portato ai Prefetti delle province venete per la sottoscrizione.

In Prefettura Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso e il direttore Antonio Maria Ciri per affrontare il tema con il rappresentante territoriale del Governo del capoluogo della Marca trevigiana, Maria Rosaria Laganà che ha condiviso il documento. Nel testo Coldiretti chiede di avviare una «politica regionale coerente che sappia contemperare le richieste degli allevatori con la protezione della specie lupo». Nel corso dell'ultima assemblea i dirigenti di Coldiretti Veneto hanno infatti convenuto tutti nel presentare un documento unico ai Prefetti, che in quanto autorità territoriali del Governo, potranno trasmettere a livello nazionale lo stato di allarme degli imprenditori zootecnici. Il testo (in allegato) contiene un'analisi della situazione con i dettagli provinciali, un excursus di quanto finora svolto e una richiesta di rafforzamento delle politiche attive.
«La decisione rispetto alle attività spetta al Ministro dell'Ambiente: proprio a lui ci rivolgiamo per il tramite delle Prefetture affinchè, oltre a quanto disposto in ordine alla prevenzione, anche l'attività di controllo sia intensificata» ha sottolineato, facendo eco al direttore di Coldiretti Veneto Pietro Piccioni, il presidente di Coldiretti Treviso Giorgio Polegato «il livello di esasperazione degli allevatori non può non venir più considerato. Un grazie al nostro Prefetto capace di avere una visione reale dei vari contesti in cui operano gli agricoltori e vivono i cittadini».

In provincia di Treviso, interessata dalle predazioni del lupo in particolare nel proprio territorio dell'arco alpino e prealpino, lo scorso anno si sono registrati 11 attacchi, 5 bovini morti e 10 ovicaprini morti.
Numeri di fatto più che raddoppiati rispetto al 2017, quanto gli attacchi rilevati furono 4, con 1 bovino morto e 5 ovicaprini morti.
La situazione di Treviso, tuttavia, è la meno grave. Numeri ben più elevati si registrano infatti nelle province di Belluno, Vicenza e Verona.

 

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