7 Luglio 2017
I CONSORZI DI TUTELA TREVIGIANI SCENDONO IN CAMPO CONTRO IL TRATTATO CETA

I Consorzi di tutela dei prodotti certificati trevigiani scendono in campo per dire no al trattato Ceta rispondendo presente all’invito di Coldiretti Treviso che in questi giorni sta sensibilizzando l’opinione pubblica, il mondo istituzionali a partire dai comuni e in toto il mondo agricolo per affrontare una battaglia che vuole tutelare i prodotti made in Italy, il territorio nostrano e la salute dei consumatori.

“Fare questa battaglia con a fianco chi tutela i prodotti tipici e certificati della nostra provincia è un onore – sottolinea Walter Feltrin, presidente di Coldiretti Treviso – del resto la Marca trevigiana vanta eccellenze straordinarie che tutto il mondo ci invidia e che è quotidianamente a rischio imitazione. Chi meglio dei Consorzi di tutela può comprendere il rischio che porta con sé il Ceta?”.

A dare appoggio all’iniziativa di Coldiretti Treviso sono stati tutti i più rappresentativi consorzi a marchio dop e igp: il Consorzio di tutela del radicchio di Treviso Igp, il Consorzio Casatella Trevigiana dop, il Consorzio di tutela dell’asparago di Badoere igp, il Consorzio di tutela dell’asparago di Cimadolmo igp, il Consorzio di tutela del marrone del Combai igp, il Consorzio di tutela del marrone del Monfenera igp. Nessuna delle straordinarie ed uniche meraviglie delle produzioni a denominazione di origine tutelate dai consorzi della marca è stata inserita all’interno del trattato CETA.

“Non era mai stato così evidente che un trattato potesse aprire le porte ai prodotti imitati e realizzati con metodologie produttive vietate in Europa – sottolinea Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti Treviso – La battaglia continua e non mancheremo di creare altre occasioni per denunciare quello che sta accadendo. I comuni della Marca stanno già rispondendo bene, ora tocca anche ai parlamentari”.