20 Luglio 2020
FASE3. CARTA DELL’ACCOGLIENZA, DECALOGO E VADEMECUM ANTI COVID. SCARAMUZZA (TERRANOSTRA): GLI AGRITURISMI DI COLDIRETTI SI CANDIDANO PER LA VACANZA DOC IN VENETO

FASE3. CARTA DELL’ACCOGLIENZA, DECALOGO E VADEMECUM ANTI COVID. SCARAMUZZA (TERRANOSTRA): GLI AGRITURISMI DI COLDIRETTI SI CANDIDANO PER LA VACANZA DOC IN VENETO

 

20 luglio 2020 - Carta dell’accoglienza anche per oltre mille agriturismi in Veneto. “Insieme al vademecum anti Covid-19 e al decalogo dell’ospitalità in azienda agricola “Doc” le fattorie agrituristiche di Campagna Amica si giocano la carta della vacanza top”. E’ il commento di Diego Scaramuzza presidente regionale e nazionale di Terranostra Coldiretti intervenuto oggi a Venezia alla presentazione del protocollo dell’ospitalità veneta presentato dall’Assessore al Turismo Federico Caner. Negli oltre trecento borghi che caratterizzano il 52,7% della superficie regionale trovano sede le aziende agricole con alloggio e ristorazione. Per sfuggire al sovraffollamento – spiega Scaramuzza - tornano protagonisti  quei luoghi, anche marginali, dove si nasconde l’arte minore, un paesaggio unico dall’aspetto rurale e poco urbanizzato. Realtà che, oltre tutto, danno produzioni di nicchia e tipicità blasonate.

La scelta di una pausa lontano dalle grandi citta' e' favorita anche – continua Scaramuzza -  dalla diffusione capillare dei piccoli comuni che incrementa la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali. In Italia i centri sotto i 5mila abitanti sono, infatti, 5.498, quasi il 70% del totale, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, ma vi risiede solo il 16% degli italiani, pari a 9,8 milioni di abitanti, pur rappresentando il 54% dell’intera superficie nazionale. Ma in molte regioni il territorio coperto dai borghi arriva anche al 70%.

Un paesaggio fortemente segnato dalle produzioni agricole, dalle dolci colline pettinate dai vigneti agli ulivi secolari, dai casali in pianura alle malghe di montagna, dai verdi pascoli ai terrazzamenti fioriti, che contrastano il degrado ed il dissesto idrogeologico. Si tratta di un valore aggiunto non solo ambientale ma anche di armonia e bellezza per l’Italia che rappresenta anche un elemento di attrazione turistica che identifica il Belpaese all’estero, di cui l’agroalimentare Made in Italy è senza dubbio il fiore all’occhiello.

Non a caso il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.

Proprio per questo il 56% degli italiani –conclude Scaramuzza - ritiene che l’agriturismo rappresenti una risorsa importante per il rilancio della vacanza Made in Italy duramente colpita dal calo di presenze determinato dall’emergenza coronavirus.

 

 

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