Ottanta anni e non li dimostra. Il carico di esperienze, di battaglie, di attacchi da contrastare c’è, ma è rimasta intatta la freschezza della visione e della progettualità orientata non solo all’agricoltura, ma all’intera comunità nazionale ed europea. In una parola la Coldiretti, la forza agricola, sociale e amica del Paese. Allo Zoppas Arena di Conegliano sono state spente idealmente le 80 candeline di una Organizzazione imprenditoriale che a livello nazionale e nella Marca trevigiana fa rima con agricoltura e primario. Dal palco sono risuonate parole come dignità, reputazione, identità e distintività che per Coldiretti Treviso sono principi che hanno rappresentato i coltivatori prima e le imprese agricole poi sin dalla sua nascita. La storia dell’agricoltura di casa nostra trova una tappa fondamentale il 6 ottobre 1945. Era un sabato mattina quando un geometra e dodici coltivatori diretti trevigiani fondano la loro associazione. I loro sogni e le loro speranze prendono il nome di Federazione provinciale Coltivatori Diretti di Treviso. Firmeranno l'atto costitutivo a Oderzo. I loro nomi sono: Angelo Visentin di Postioma (primo Presidente), Primo Schiavon di Roncade, Giuseppe Fuser di Sala d'Istrana, Gaetano Menegon di Montebelluna, Silvestre Socal di Breda di Piave, Luigi Gasparetto, Ernesto Pietrobon, Francesco Rossi, Fiorino Vendrame di Padernello, Andrea Cremasco di San Zenone degli Ezzelini, Giovanni Paronetto di San Pelajo di Treviso, Alessandro Trevisin di Canizzano di Treviso, Geom. Mario Ferracin (il segretario). La Federazione di Treviso diede subito la propria adesione alla Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti fondata a Roma il 30 ottobre 1944 ed allora presieduta da Paolo Bonomi. Fu il concretizzarsi del distacco dal sindacato unitario della C.G.L. (Confederazione Generale del Lavoro fondata nel 1906), dopo che per molti anni la difesa della piccola proprietà era stata al centro del dibattito sociale. L'On. Bonomi consacrerà la Coldiretti trevigiana come la prima in Italia nei quadri della Confederazione nel corso del primo Congresso provinciale dei Coltivatori Diretti che si svolse a Treviso nell'ex Patronato di S. Nicolo l'8 marzo 1946. È straordinaria la vivacità di quei primi passi che senza computer e telefoni danno l'avvio ad una vera rivoluzione organizzativa. Il secondo congresso si terrà da lì a poco e la Federazione provinciale di Treviso porterà i propri delegati in rappresentanza di 22.823 famiglie associate e 147.349 unità lavorative. La grande presenza mezzadrile, 14 mila unità, specie nella sinistra Piave trevigiana, spingerà la Federazione Coltivatori Diretti di Treviso a fondare il Sindacato Mezzadri Coldiretti Treviso (9 dicembre 1949). Gli anni '50 porteranno con sé le prime conquiste economiche e sociali. La forza di Coldiretti si impone e vengono approvate riforme e leggi storiche: assistenza malattie (1954), pensioni (1957), riforma dei contratti agrari e sulla proprietà coltivatrice contadina (1960). Dal dopo guerra, quindi, è entrata nel vivo l’azione segnata da interventi e risultati così significatici e rivoluzionari da aver cambiato la traiettoria di sviluppo economica e sociale del Paese. E al centro sempre la dignità del coltivatore, la difesa della sua salute con la grande svolta delle mutue e degli assegni familiari e con un impegno sempre forte per la difesa dei suoi redditi. La storia recente di Coldiretti vede un’altra tappa fondamentale nella Legge di Orientamento del 2001 che ha sancito la multifunzionalità dell’azienda agricola grazie all’opportunità di mettere in campo molti servizi alla comunità fino alla vendita diretta esplosa grazie a Campagna Amica ed ai suoi punti e mercati agricoli.
3 Maggio 2024
Coldiretti: ottanta anni e non li dimostra, un compleanno all’attacco