19 Luglio 2016
ANCHE NELLA MARCA GRANO PAGATO COME 30 ANNI FA

ANCHE NELLA MARCA GRANO PAGATO COME 30 ANNI FA

Feltrin: “Inaccettabile anche l’ultima quotazione della borsa merci Treviso a € 0,15 kg” 
 
“Pagati come 30 anni fa, anzi meno. E’ un insulto non solo alla dignità della nostra professione, ma anche alla qualità del prodotto Made in Italy”. Con queste parole Walter Feltrin, presidente di Coldiretti Treviso annuncia lo scoppio della guerra del grano. Ci sarà anche lui domani a Roma al blitz a difesa del grano italiano che sta affrontando una crisi senza precedenti con quotazioni piu’ basse di 30 anni fa che rischiano di fare strage delle centinaia di migliaia di aziende agricole impegnate nella coltivazione piu’ estesa sul territorio nazionale.
In provincia di Treviso nel 2015 gli ettari di grano tenero si sono attestati a quota 6550 con una produzione complessiva di 43 mila tonnellate. In Veneto si parla di ha 81 mila per una produzione di 525 mila t. L’ultima quotazione della borsa merci di Treviso del 6 luglio scorso è stata di € 0,15 al kg ben al di sotto dei costi di produzione. A chiamare a raccolta i produttori di tutta Italia, per la “guerra del grano”, davanti al Ministero delle Politiche Agricole in via Venti Settembre XX, dove è stato convocato dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina il tavolo di crisi nazionale con i rappresentanti delle Regioni e della filiera, dai campi all’industria fino alla distribuzione, è stato il Presidente Nazionale di Coldiretti, Roberto Moncalvo
 “Con l’avvio della mobilitazione si vuole combattere una situazione insostenibile provocata dall’aumento delle importazioni soprattutto da Paesi extracomunitari mentre i raccolti nazionali vengono lasciati nei magazzini per effetto di manovre speculative che provocano la desertificazione di milioni di ettari di terreno, i e mettono a rischio il futuro della filiera dei prodotti piu’ rappresentativi del Made in Italy nel mondo come la pasta e il pane – ha specificato lo stesso presidente Walter Feltrin -  Nell’occasione saranno smascherati dalla Coldiretti furbizie ed inganni ma anche formulate proposte concrete per dare un futuro sostenibile alla coltivazione e garanzie di qualita’ ai consumatori”.
Colpevole è un mercato globale controllato da 5 multinazionali che utilizzano lo strumento dello stoccaggio a fini speculativi:
“Si tratta di operazioni concentrate nel periodo di raccolta del prodotto nazionale e finalizzate ad abbatterne il prezzo attraverso un eccesso di offerta. Si può dire che il grano “giramondo” abbatte i prezzi sui mercati locali – aggiunge Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti Treviso - Nonostante quello che hanno tentato di farci credere gli industriali italiani - che hanno sempre importato grano, in particolare dal Canada, per miscelarlo con quello italiano, la qualità del nostro grano è fuori discussione”.

COLDIRETTI CHIEDE RISPOSTE IMMEDIATE PER I SUOI SOCI:

1.      Etichettatura obbligatoria della pasta, del pane e dei prodotti da forno

  • indicazione in etichetta dell’origine del grano utilizzato nella pasta e nei derivati/trasformati;
  • indicazione in etichetta della data di raccolta (anno di produzione) del grano (nel caso di miscele la data meno recente);
  • divieto di utilizzare grano extra comunitario oltre i 18 mesi dalla data di raccolta

2.      Blocco delle importazioni a dazio 0 e controlli del 100% sul grano importato

3.      Moratoria bancaria per le imprese cerealicole ed interventi finanziari

  • Allargamento della moratoria bancaria (12 mesi) alle imprese cerealicole
  • Intervento straordinario di sconto (in regime de minimis) degli ammassi effettuati dalle imprese cerealicole
  • Progetto per l’assicurazione al reddito delle imprese cerealicole.

4        Attivazione immediata della Commissione unica Nazionale cerealicola (CUN).
5        Progetto per l’ampliamento della capacità di stoccaggio dei consorzi agrari e sostegni pubblici solo alle imprese che lavorano grani italiani