SALVAN:”UN SEGNALE POSITIVO, FRUTTO DEL LAVORO DI PRESIDIO A BRUXELLES”
“Il voto di oggi in commissione ambiente europea protegge la salute dei consumatori e degli operatori agricoli, garantendo il principio di reciprocità”
Carlo Salvan Presidente di Coldiretti Veneto commenta l’approvazione a larga maggioranza delle due risoluzioni che avevano l’obiettivo di opporsi ai progetti di regolamento della Commissione Europea volti a stabilire dei limiti massimi di residuo (LMR) per sostanze attive non più autorizzate in UE, creando così delle tolleranze all'importazione per i prodotti che contengono tali sostanze.
Dopo l’appello di ieri rivolto agli europarlamentari italiani, Coldiretti e Filiera Italia esprimono soddisfazione al termine della riunione della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ComENVI) dove sono state votate due mozioni, una sulla tolleranza all’importazione per Ciproconazolo e Spirodiclofen e l’altra alla tolleranza all’importazione per Benomil, Carbendazim e Tiofanato-metile.
Le due obiezioni passeranno ora al vaglio della plenaria, che potrebbe essere già a Strasburgo dal 16 al 19 settembre, per l’eventuale conferma, in caso di voto positivo, della posizione del Parlamento europeo.
Proprio in vista del voto di oggi, Coldiretti e Filiera Italia, in qualità di rappresentanti del settore agricolo e alimentare italiano, avevano scritto ieri una lettera agli europarlamentari italiani ribadendo tre richieste fondamentali: ritiro dei progetti di regolamento che introducono tolleranze all'importazione per le sostanze vietate in UE; non concedere tolleranze all'importazione per i prodotti provenienti da Paesi terzi che contengono sostanze attive vietate in Europa; presentare nuovi regolamenti che fissino i limiti massimi di residui (LMR) per tali sostanze pari al limite di determinazione analitica di 0,01 mg/kg, in linea con il principio di precauzione.
“Anche questo ci sembra un segnale positivo da parte di Bruxelles – sostiene Carlo Salvan – frutto del presidio costante di Coldiretti nella direzione di un cambio di passo delle politiche comunitarie che siano più eque e rispettose per l’agricoltura italiana”.