19 Febbraio 2020
TASSA SULLA CARNE TREVIGIANA? UNA PAZZIA

 Coldiretti Treviso scende in campo a difesa della zootecnia made in Treviso

 

La Marca trevigiana ha la carne tra le più buone d’Italia. Vogliamo distruggere anche questo settore?”. Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso scende in campo a difesa del settore zootecnico trevigiano in merito alla proposta di un gruppo di animalisti, appoggiati da parlamentari europei, di stangare la carne bovina, suina e di pollo con una nuova imposta al 25% che, una volta  entrata a regime nel 2030, servirebbe a togliere dalle tasche dei consumatori europei 32 miliardi di euro l’anno per finanziare il Green deal*.

Non si possono mettere sullo stesso piano tutte le produzioni e adottare misure  che valgono sia per allevamenti di alta qualità e sostenibilità e allevamenti che tengono conto della quantità – aggiunge Polegato - La nostra carne nasce da un sistema di allevamento che, per sicurezza e qualità, non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie a iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne attraverso le fattorie e i mercati di Campagna Amica”.

ALLEVAMENTI ZOOTECNICI Marca trevigiana 2018

Bovini da latte e carne (e bufalini)    n. 904

Pollame                                              n.   95

Suini                                                   n.   63

Ovini e Caprini                                   n.  36

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso – Belluno su dati Infocamere

* L' accordo verde europeo è un insieme di iniziative politiche portate avanti dalla Commissione europea con l'obiettivo generale di rendere l'Europa neutrale dal punto di vista climatico nel 2050.  Sarà inoltre presentato un piano di valutazione d'impatto per aumentare le riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra dell'UE obiettivo per il 2030 di almeno il 50% e verso il 55% rispetto ai livelli del 1990. Il piano è quello di rivedere ogni legge esistente sui suoi meriti climatici e introdurre anche nuove leggi sull'economia circolare , il rinnovamento degli edifici , la biodiversità , l'agricoltura e l' innovazione .

 

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