Dell’esenzione totale dell’Irpef agricola beneficeranno 9 aziende agricole su 10. È quanto emerge da una stima Coldiretti su dati Inps diffusa in occasione del via libera al provvedimento sul taglio dell’Irpef agricola per due anni. Sul resto della platea l’esenzione verrà calcolata in forma progressiva e riguarderà il totale degli imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti.
“E’ una prima risposta alle nostre richieste presentate al Governo nel corso del tavolo tecnico a Palazzo Chigi” – ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini da Bruxelles, dove è impegnato in una serie di incontri con le istituzioni comunitarie, nel sottolineare che “la riduzione delle imposte e degli oneri fiscali e previdenziali è una necessità per rilanciare la competitività delle imprese. Una esigenza che – conclude Prandini – richiede una forte presenza a livello europeo dove si combatte la battaglia decisiva per dare un futuro alla nostra agricoltura”.
L’emendamento approvato prevede l’introduzione di una franchigia di esenzione al 100% ai fini Irpef fino a 10.000 euro della somma dei redditi dominicali e agrari dei terreni dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali (Iap). Per la parte eccedente i 10.000 euro, ma non superiore a 15.000 euro, l’esenzione è del 50%.
Sopra i 15 mila euro, i redditi dominicali e agrari degli agricoltori concorreranno integralmente alla formazione del reddito imponibile, ma beneficeranno comunque degli effetti dell’esenzione totale o parziale prevista per gli scaglioni di reddito di cui sopra.
Per fare un esempio, un’azienda che ha un reddito dominicale e agrario rivalutati di 30.000 euro, non pagherà l’Irpef sui primi 10.000 euro e i successivi 5.000 euro saranno detassati del 50%, mentre gli altri 15.000 euro confluiranno integralmente nel reddito.